Cosa è WELAB&WEMAP?
Il progetto Welab&Wemap nasce dalla collaborazione tra l’azienda DNAPhone e il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell’Università di Parma. Si rivolge agli istituti scolastici con l’obiettivo di analizzare e monitorare la qualità delle acque dei fiumi e dei ruscelli di una determinata area geografica, contribuendo a costruire una mappa del territorio attivando le competenze di cittadinanza di studenti e comunità locali. Scopri come partecipare.
Chi è WE-LAB
We-Lab è un laboratorio di analisi portatile e modulare. We-Lab è un prodotto dell’azienda DNAPhone di Parma, ideatrice di una piattaforma tecnologica low-cost estremamente flessibile e digitale, che consente analisi di dettaglio direttamente in campo con la possibilità di condivisione dei risultati in tempo reale e geolocalizzati. L’approccio trasversale di We-Lab permette di implementare esperienze multidisciplinari, coinvolgendo corsi scientifici diversi quali biologia e chimica.
Chi è WE MAP
We Map è una rete di scuole che diventano le sentinelle delle vie d’acqua: ne adottano dei tratti, situati nell’intorno dell’area di appartenenza, li analizzano, ne mappano la qualità e realizzano una parte di una mappa tematica. Questa idea progettuale nasce dalla interazione tra DNAPhone, il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell’Università di Parma e un gruppo di educatori delle scuole della Provincia di Parma.
Le scuole afferenti al progetto sono al centro di una attività coordinata di analisi del territorio ed insegnano ai propri studenti a raccogliere, condividere ed analizzare dati di monitoraggio, valorizzando le competenze di cittadinanza. Il Service Learning è una prospettiva didattica di recente introdotta in Italia, per la quale l’apprendimento diventa servizio per la comunità locale ed il servizio alla comunità si trasforma in apprendimento. Ogni edificio scolastico è sentinella di porzioni estremamente eterogenee del territorio e sul suolo italiano non esistono aree significative senza edifici scolastici. Potenzialmente il progetto è in grado di mappare tutta la penisola.
Canali e fiumi rappresentano una rete di vie d’acqua che drenano e leggono in modo capillare il territorio, esattamente come le scuole. Nell’ultimo secolo le molteplici attività dell’uomo negli ecosistemi, dagli impianti ittiogenici all’uso idroelettrico nei tratti montani, all’agricoltura e zootecnia intentensive nei segmenti di pianura, hanno influenzato il chimismo delle acque e il ciclo globale di numerosi elementi. Le vie d’acqua permettono una lettura precisa del territorio e delle pressioni multiple cui è soggetto.
Tra i molteplici parametri che possono essere monitorati ne sono stati scelti alcuni, chimico-fisici e biologici, che caratterizzano la qualità delle acque superficiali.
Il nitrato è un sale stabile e poco tossico, presente in tutte le acque potabili e in diversi alimenti. In concentrazioni troppo elevate possono causare problemi di salute all'uomo e avere un effetto negativo sull’ecosistema acquatico, alterando degli equilibri naturali con la conseguente iperproduzione di sostanza organica. Questa può causare effetti di asfissia al fondo negli ambienti lagunari e marini. Per queste ragioni la corrente normativa fissa il limite di 50 mg/L di NO3- per le acque potabili e, in generale, quale standard di qualità per tutte le acque sotterranee. Proprio per queste ragioni è fondamentale monitorare la quantità di nitrati presenti nell’ambiente acquatico.